(Subsound Records) Jazz is Dead (con punto esclamativo) è un festival internazionale che si tiene a Torino da diversi anni (prima edizione nel 2017). In questa kermesse si esibiscono una manciata di bands e artisti trasversali, legati al jazz, certo, ma non strettamente jazz… dando libero sfogo ad una dimensione musicale totalmente libertina e meravigliosamente eclettica. L’anno scorso, per esempio, c’era una nome non certamente appartenente al mondo jazz, i Godflesh, e questo dovrebbe far capire la vastità artistica coperta dall’evento. Tra le varie band dell’edizione 2024, c’è stata la collaborazione tra il bassista e il sassofonista degli italiani Zu, rispettivamente Massimo Pupillo e Luca T. Mai, con il batterista Yoshida Tatsuya, fondatore della band giapponese Ruins; questa unione ha dato vita ai RuinsZu, trio super tecnico che ha sostenuto un tour in tutta Europa con epilogo proprio in questa favolosa esibizione dal vivo, catturata in occasione del Jazz is Dead fest. La congiunzione tra persone delle due band era quasi ovvia: si conosco da una vita, hanno fatto tour assieme, si stimano, si ispirano, sono amici… tutto il resto è ciò che l’arte riesce a scaturire, a generare, a scolpire. Dodici brani che spaziano dal prog al post jazz, dall’avant-garde al noise, passando per il metal, per qualsiasi cosa sia alternative o per qualsivoglia idea queste tre menti geniali siano state in grado di materializzare. Brani come “Hyderomastgroningem” o “La Grande Madre Delle Bestie” sono solo due perfetti esempi della genialità compositiva e -soprattutto- esecutiva di questi assoluti geni. Musica vera, improvvisazione destabilizzante, creatività illimitata. Pensavate che il metal più estremo sia sufficiente per sconvolgervi la mente? Questo disco potrebbe farvi cambiare idea… riuscirete a sostenerne la pericolosità esplosiva?

(Luca Zakk) Voto: 10/10