(Napalm Records) Con “Energia!” (qui) forse non c’erano ancora, o forse sono io che non li capii. Poi mi è arrivata in faccia la mazzata di “Peace, Love & Russian Roll” (qui), album che mi aprì completamente gli occhi sulla visione deviata di questa band internazionale composta da musicisti di altissimo livello. Il loro turbo-polka è esagerato, coinvolgente, maledettamente pop senza essere palesemente commerciale. Veloce, senza vendere l’anima ai tempi del metal estremo. Il groove è irresistibile… ed il genere è ancora una volta non identificabile, in quanto dentro ci sono tracce di metallo, ma valanghe di ska e polka. Di punk. Di rock! Musica ballabile? Sicuro. Ma i balli sono sconvolti, disarmonici… una colonna sonora esagerata per il culto dello sballo! Band internazionale (austro-russa, ma alcuni componenti potrebbero essere anche originari di altri paesi). Internazionale nel sound, nell’atteggiamento, nel mix… e pure nelle lingue, visto che la fantastica voce baritonale, canzonatoria ed imponente di Georgij canta in varie lingue, tra queste l’inglese, lo spagnolo, il tedesco, il russo e pure l’italiano! “Hey Road” è ska, è beat… e pompa di brutto con il vocalist che si offre melodia ma anche un dominio delle parole sconvolgente. Piede sull’acceleratore, con iniezioni gitane su “Alive”. Provocante, sensuale, quasi erotica “Still In Love”, una canzone intenzionalmente commerciale… un commerciale che prende in giro la musica commerciale stessa! Ambito trumpet-punk su “Hello Japan”. Assurda e sfacciata “Volle Kraft Voraus”, prima intensa e poetica… poi arriva l’esplosione della festa ska in toni germanici. Fuori di testa e malata “Mare Mare”, un brano cantato in italiano, un brano che è tributo pol-ska alle nostre canzoni tradizionali… un brano che prende in giro con intelligenza la musica popolare del nostro paese, ed ovviamente è una canzone sognante, piena di amore e felicità, con tutti i cliché tipici della nostra cultura! “Cheburaschka”…Da dove salta fuoi? Balcani? Carpazi? Lande disperse dell’Est? Decidete voi! Gloriosa “La Musica”. Ska-metal su “Chef De Cuisine”, mentre la conclusiva “Send You An Angel” è lusinghiera, ricca di provocazione, melodia e sogno. Album favoloso, nuovamente… forse solo un millimetro sotto al precedente capolavoro! Superbo il violino di Mia Nova. I fiati di HG e Rainer sono dominanti in maniera sublime. Musica d’insieme intensa, magistrale, creativa, originale ed innegabilmente sotto l’effetto delle anfetamine! Niente barriere. Nessuna dogana. Nessun colore identificativo, nessuna razza e nemmeno alcuna bandiera, se non quella che contiene tutti i colori del mondo. I Russkaja sputano in faccia a tutti e buttano fuori un altro album travolgente, magnetico, schizoide e pieno, pienissimo di tecnica. Il tutto nel nome della musica, della libertà artistica, del ritmo puro, della follia galoppante!
(Luca Zakk) Voto: 9/10