(Pitch Black Records) Pur non essendo fra le prime leve del metallo ellenico, i Sacred Blood avevano edito qualche anno fa un ottimo debut (“The Battle of the Thermopylae: The Chronicle”) e da tempo aspettavo di ascoltare il loro secondo disco: che naturalmente è un altro concept sulla storia patria e si concentra in particolare, come è facile dedurre dal titolo, sulle imprese di Alessandro Magno. Ben quindici i brani in scaletta, anche se abbondano gli intermezzi e gli stacchi strumentali. “The bold Prince of Macedonia”, anziché partire in quarta, preferisce tempi quadrati e cori epici: la scelta è controcorrente ma indovinata, perché avvolge l’ascoltatore nella maestà di Alessandro. Anche “The Battle of the Granicus” ha un’epica fiera, con un ritmo folk e un piglio alla Battleroar. Necessarie le brevi fughe acustiche (naturalmente dal tono ellenico) di “New God rising” così come la marcia di “Before the Gates of Ishtar”, dove è facilissimo riconoscere la caratteristica voce di Hidr Valkyrie. Un vero e proprio inno è poi l’incalzante “Ride through the Achaemenid Empire”, con il suo mirabile ritornello che spinge alla carica lo stesso Alessandro. I Sacred Blood non sono dei maghi del songwriting e probabilmente non giungeranno mai alle vette dell’epic/power metal, ma il loro lavoro lo fanno bene, le atmosfere che riescono a creare sono solide e per quel che mi riguarda il loro secondo disco è ottimamente riuscito.
(Renato de Filippis) Voto: 7,5/10