(Gods Ov War Productions) Pestano con furia i Sacrofuck di Varsavia, in una maniera tale che il loro death metal raggiunge sortite blackned death metal, numerosi accenni crust nel segno dei Napalm Death, per rendere ruvido e a tratti mettendo sullo sfondo proprio il death di partenza. Spesso protesi a concedere spazio agli assoli delle chitarre che ben si allacciano a queste atmosfere tetre, esasperate e sfiancanti. Un suonare irruento, distruttivo, lascia diventare alcuni pezzi come dei vortici nel quale cascano tutte le componenti per restituirle accelerate e sconquassanti. Pattern ritmici tellurici, riff virulenti, cupi o chiassosi, tesi a tracciare sfuriate death-grindcore, un cantato tra un arso semi-growl e i contributi in scream che rendono il comparto vocale adatto a questa atmosfera che fissa la morte e magari violenta come un discorso attorno al quale conviene riversare tutta questa musica tirata verso l’estremismo. Annichilenti, vogliosi di miscelare il crust con il death metal e avere così un nuovo album, il secondo dopo cinque anni, tale da mostrare una band che sa ergersi dalla costellazione underground polacca.

(Alberto Vitale) Voto: 7,5/10