(Purity Through Fire) Ruvido, sporco e black metal dal 2005, anno in cui Nadir, voce, e Ungod, multistrumentista, si uniscono per creare Sad. Otto album, una valanga di split, un black metal che non è mai mutato, condannato ad essere maledettamente e cocciutamente raw, aggressivo e non meno viscerale. I greci Sad suonano spesso e volentieri in velocità e con riflessi punk, lasciando sfogo ai blast beat e le corde della chitarra lanciate in scariche secche, semplici, taglienti. Diciotto anni di black metal suonato in maniera ‘ottusa’, a testa bassa e senza limature e men che meno di orpelli. Sono infatti misurate con eccessiva parsimonia forme e soluzioni tali da dare un passo diverso a queste bordate. “Black Metal Craft” va vanti ingiustificatamente per poco più di cinquanta minuti e frantuma, polverizza l’ascoltatore, con i due musicisti dediti al puro rispetto del genere. Ecco forse solo troppo prolissi in certi punti dell’album, visto un reiterare di quelle trame così essenziali.
(Alberto Vitale) Voto: 6,5/10