(Agonia Records) Trevor e Tommy hanno ingaggiato per il loro decimo album il fidato Davide Piccolo, bassista e già impegnato nei concerti della band, Giorgio Piva, batterista ed entrambi di Fate Unburied e Grinder, infine Gloria Rossi, voce di supporto a quella di Mr. Trevor. Talamanca alle chitarre e sintetizzatori oltre aa tutta la trafila delle registrazioni e produzione come d’abitudine. “Something To Pierce” è una sublime espressione di technical/prog death metal. Anche questa volta l’attesa, almeno per chi scrive, era nell’assaporare nuovamente dei suoni abitualmente granitci, chiari e netti nonché un po’ graffianti dei Sadist. Aspettativa confermata, Talamanca ha svolto un lavoro egregio nel valorizzare il tessuto musicale. Come con il precedente album “Firescorched”, i Sadist si esibiscono in uno stile articolato e tecnico. I pezzi sembrano andare avanti per evoluzioni e l’aggiunta vocale della Rossi, mista a certe rifiniture delle tastiere, ampliano la portata dei pezzi. Colpiscono molto le pause lente e calme tra i pezzi, nelle quali l’atmosfera è sinistra e farebbero proprio bella mostra in un film horror. In esse c’è questo gioco di arrangiamento che spiazza l’ascoltatore perché sono dei momenti con stati d’animo psicotici e drammatici, quasi come un richiamo ai Goblin e a certa musica dei film dell’horror italiano di un tempo, nonché con escursioni addiritturaa orientaleggianti. I Sadist risultano comunque potenti ma sono spediti nelle fasi veloci, con una capacità esecutiva sciolta e ben lucidata. Vocalmente Trevor si esibisce in quel suo cantare aspro e a volte stridulo virando anche in un puro growl. Sono linee vocali varianti e si adeguano alle andature dei pezzi. “Something To Pierce” non è un album ruffiano, non è corredato da melodie semplici e tuttavia non appare neppure complesso da sfiancare o, peggio, annoiare l’ascoltatore. Sono i Sadist al loro massimo grado e magari non immediati e neppure prevedibili. Forse questo è un album per palati fini!
(Alberto Vitale) Voto: 8/10