(Logic(IL)Logic) Seconda release per i Saints Trade, band nata nel 2009, con all’attivo il mini “A- Matter Of Dreams” del 2012. La band Bolognese propone un hard rock legato alle sonorità degli anni ’80, spaziando tra AOR e class metal, con melodie vincenti e un forte appeal radiofonico, supportate da chitarre muscolose e ritmiche solide. La partenza è affidata a “To The Light”, mid tempo incalzante, con spruzzate di tastiere e un refrain anthemico memorabile. La successiva “Feel The Fire” è caratterizzata da un riffing cadenzato di scuola Dokken, stemperato dalle keyboards che conferiscono un taglio AOR, nonostante la ritmica si mantenga graffiante. Ancora grandi ritornelli su “Inside”, brano che vede come special guest il chitarrista Tommy Denander, il quale vanta collaborazioni con, tra gli altri, Alice Cooper, Toto e House Of Lords. La forza dei Saints Trade è proprio quella di saper creare anthems memorabili, rendendo trascinanti anche brani più scontati, come “Allied”, dal riffing piuttosto prevedibile ma valorizzato, appunto, da un bellissimo refrain. Decisamente più aggressiva e diretta la successiva “Like A Woman”, rock’n’roll veloce e in your face. “California” è scanzonata, un mid tempo che mi ricorda una via di mezzo tra i Dokken e i Beach Boys. Non poteva mancare la power ballad, rappresentata da “Dreams Running Wild”, in cui chitarra e pianoforte si intrecciano, creando ottime melodie. Il ritmo si alza con la potente “Siria (Dawn Breaks Up)”, il pezzo più heavy dell’album, dal riffing stoppato e dalle vocals aggressive del bravo Santi Libra. “Rock’n’Roll Man” è un mid tempo cadenzato e potente, sul quale spicca un favoloso assolo di chitarra di Claus, axe man della band, mentre la robusta sezione ritmica è costituita da Matteo Angelini al basso e Joana alla batteria. “Into Your Eyes” parte come una ballad acustica molto melodica, poi a metà brano, il sound si irrobustisce, con chitarre distorte e ottimi assoli. Conclude questo avvincente album “The Game”, pezzo leggermente più moderno, che ricorda molto da vicino le sonorità dei Reckless Love. La produzione, a cura di Roberto Priori è potente e pulita, ma non eccessivamente moderna, per non snaturarne il feeling anni ’80 sprigionato. Un must per ogni amante dell’hard rock.
(Matteo Piotto) Voto: 8/10