(Napalm Records) Fra le icone del Mittelalter Rock tedesco, i Saltatio Mortis (cioè ‘La Danza della Morte’ in latino) sono passati dall’essere una band di medieval folk puro a un sound elettrico e sgargiante; questa raccolta, che si intitola semplicemente ‘Luce e Ombre’, raccoglie il meglio della loro produzione ‘metallica’ dagli esordi al penultimo full-“length” “Das schwarze Einmaleins” (QUI recensito). Quali, dunque, gli highlights del doppio package? Qui naturalmente intervengono questioni di gusto personale, ma l’allegra “Frueher war alles besser”, singolo del già citato “Der schwarze Einmaleins”, è sicuramente scanzonata e frizzante al punto giusto; tra l’altro il testo è una satira politica al vetriolo… più seria e drammatica la sostanziosa “Prometheus”; “Wachstum über alles”, anch’essa molto politicizzata, scherza addirittura con l’inno tedesco. La dolce ballad acustica “Nichts bleibt mehr” rappresenta un momento di raccoglimento e tristezza da parte del singer Alea, di fronte a un possibile scioglimento della sua creatura (ricordo che lo confessava in qualche intervista); belle le influenze orientali della complessa “Salome”, poi il primo cd si chiude con l’inno autocelebrativo “Spielmannsschwur”. Nel secondo disco si fa notare subito l’allegria dissacrante di “Ode an die Feindschaft”, mentre “Eulenspiegel” riverbera della più classica tradizione folk centroeuropea. Più aggressiva, ma sempre con un ritornello melodico, “Koma”, ed ha la grinta giusta la bonustrack inedita “Fatum”. Per chi vuole documentarsi su questo genere che, attraverso formazioni come i Folkstone, sta cominciando ad attecchire anche in Italia.
(René Urkus) Voto: 8/10