(Livewire / Cargo Records) Ex componente dei travolgenti Hanoi Rocks, ha anche lavorato con i New York Dolls e con Michael Monroe Band, il quale è stato uno dei fondatori degli Hanoi Rocks, Sami Yaffa adesso si lancia nel suo primo album da solista, dimostrando quanto la militanza e l’interagire con certe realtà del rock siano state il riconoscimento di un evidente talento. Undici canzoni dai colori freschi, dalle forme vivide e fluenti e soprattutto dallo stile poliedrico. Sami Yaffa spazia attraverso il rock, l’hard rock molteplici momenti punk, folk, acid rock, quanto blues, funk, reggae, creando una dimensione sonora di quasi tre quarti d’ora che diventano pura evasione per l’ascoltatore. Dopo avere scritto per anni a favore di altri, ora Yaffa trova stuzzicante scrivere per sé stesso, non senza assorbire qualcosa altrui. Nelle canzoni di Yaffa si possono riconoscere anche le sagome di sonorità altrui, tuttavia ogni cosa è nel perimetro nel quale Yaffa inserisce la sua creatività. Il musicista tratteggia il proprio profilo e grazie al suo timbro vocale, le chitarre che mostrano sequenze di accordi in crescendo, arrangiamenti di una certa levatura, foderando il tutto di suoni che si adattano al mood stilistico dei brani, Sami Yaffa pubblica una delle cose migliori sentite in giro, nell’ambito rock, in questo 2021. Rich Jones, chitarrista proprio per Michael Monroe e dunque vecchia conoscenza di Yaffa, ha collaborato nella stesura dei pezzi. Un contributo però alla lavorazione definitiva di “The Innermost Journey to Your Outermost Mind”, Yaffa lo precisa, lo hanno dato tutti quelli della band, ovvero gli altri chitarristi Christian Martucci (Stone Sour), Rane Raitsikka (Smack), Timo Kaltio (Izzy Stradlin e altri) e il batterista Janne Haavisto. Yaffa oltre alla voce, si è occupato anche del basso. A proposito, Yaffa è pronto per andare anche on the road. La formazione per questi concerti vedrà lo stesso batterista dell’album il chitarrista Linde Lindström e il tastierista Burton (entrambi provenienti dagli HIM).
(Alberto Vitale) Voto: 8,5/10