(Dark Force Records) Lo dico subito fuori dai denti: se non suoni la chitarra non potrai mai apprezzare davvero dischi come questo, è un fatto. Forse l’unica eccezione a questa regola è il nostro buon Turilli, in grado di creare piccole gemme sonore in grado di brillare di luce propria… A proposito di gemme e di brillantezza, dalla Svezia arriva questo funambolico giovane chitarrista, che vi allieterà con una manciata di brani in cui le note di chitarra non si contano da quante sono, in cui assoli fini a se stessi frammentano le tracce in modo tale da diventarne il centro e l’anima… insomma, nulla in più rispetto a qualsiasi album solista di qualsiasi chitarrista tecnicamente dotato, ma con una piccola quanto fondamentale differenza: qui, signori e signore, abbiamo un tale Mark Boals alla voce! Particolare di certo non indifferente, che allieterà i padiglioni uditivi degli ascoltatori, riportando la struttura canzone verso lidi più accessibili a tutti. Non mi azzardo nemmeno a discutere sul talento di voce e batteria, soffermandomi sul fatto che alla fine siamo di fronte ad un buon disco di power metal neoclassico, con l’unico limite di girare attorno al lungocrinito chitarrista e nulla più. Egocentrico.
(Enrico MEDOACUS) Voto: 7/10