(Shadow Kingdom) Una colata di heavy metal della più classica specie, è da sempre puntuale con i Savage Master. Stacey Savage al microfono è puntualmente scatenata e i suoi fidi scudieri mettono in piedi un lotto di canzoni accattivanti, letali e velenose. All’’intro “Three Red Candles” segue poi il riff saettante di “Warriors Call”, heavy metal a testa bassa, semplice e spartano, come sempre macchiato di quella componente occult/horror, da sempre palesata nei titoli dei pezzi, nei testi, nell’iconografia stessa della band. “Black Rider” è un tipico esempio della devozione del gruppo americano per i Judas Priest e c’è sempre in giro qualche richiamo alla teatralità dei Mercyful Fate. Questo quinto album dei Savage Master appare più spartano del previsto e con una produzione che tenta un bilanciamento dei suoni, meno affiliati del solito e con un basso che addensa il suono. Tuttavia esistono in “Dark & Dangerous” episodi più costruiti e con sfumature. Certamente “The Edge of Evil” è affascinante, per struttura e fraseggi della chitarra. Un pezzo ottantiano nella sua atmosfera, non l’unico del resto. “Scream From The Cellar” ha qualcosa dei Jag Panzer, ma è inesorabile e accattivante per il suo andamento in mid-tempo, come una danza ipnotica e graffiante. “Devil Rock” è quasi un hard rock dal piglio arrembante e dal ritornello catchy e sulfureo, mentre la ballad “Cold Hatred Death” guadagna il titolo di migliore canzone nell’album. “When The Twilight Meets The Dawn” invece è una canzone scatenata e di taglio speed metal. “Dark & Dangerous” è un lavoro tipico per gli standard della band, eppure presenta qualche classico riff tignoso, ritmato allo stesso modo di troppo, restituendo così un minimo di prevedibilità per alcune canzoni che lo palesano.
(Alberto Vitale) Voto: 7/10