(Art Gates Records) Mea culpa: non ho mai avuto occasione di ascoltare questa band tricolore. Siamo quindi al terzo album, separato dal precedente da ben sei anni. Diciamo che il primo impatto mi ha colpito soprattutto per i testi, molto maturi e ricercati, quando spesso e volentieri si tende a dimenticare che una canzone è prima di tutto e soprattutto una storia. E proprio di storia sono appassionati i nostri, soprattutto di storia italiana. Nello specifico qui si parla di Risorgimento, e diciamo che le cose da narrare su quel preciso momento storico in Italia potrebbe garantire al gruppo almeno altri venti album. Musicalmente siamo di fronte al metal così come lo intendiamo in Italia nella sua accezione più classica: cori epici, chitarre molto Heavy, voce pulita e improntata spesso e volentieri su toni alti, reparto ritmico preciso e serrato. L’album è decisamente un concept e scorre limpido e cristallino dalla prima all’ultima nota, senza troppi intoppi. A mio avviso si poteva fare di più in fase di registrazione, ma è veramente solo un piccolo appunto personale. Dedicato ai metallari da parte dei metallari. Risorgimentali.
(Enrico Burzum Pauletto) Voto: 8/10