(Massacre Records) Formatisi a metà degli anni ottanta dalle ceneri dei Lion’s Breed, gli Scanner seppero ritagliarsi un loro spazio all’interno della scena power speed teutonica, forti di un contratto con la Noise che gli permise di incidere i primi due dischi e di farsi notare dagli estimatori del genere. Il passaggio alla Massacre ci consegnò due piccoli gioielli di metallo teutonico, “Mental Reservation” (1995) e soprattutto il bellissimo “Ball of the Damned” (1997), prima che uno sconvolgimento di formazione desse alle stampe l’orrendo “Scantropolis” (2002), disco in cui le sperimentazioni sonore rimpiazzavano le vecchie sfuriate metalliche che li avevano fatto notare dagli appassionati del genere. Ora a distanza di tredici anni tornano sulle scene capitanati dal chiatarrista Axel A.J. Julius, unico membro superstite della formazione originale. Basta l’iniziale “F.T.B.” per farci capire che gli sperimentalismi di “Scantropolis” sono ormai solo un brutto ricordo: è una speed song tipicamente teutonica che vi entrerà in testa al primo ascolto. Non vorrei con queste parole far passare gli Scanner per una normalissima band tedesca con doppia cassa a manetta e cori di facile assimilazione. La musica proposta si eleva nettamente rispetto alle uscite del genere forte di un songwriting non necessariamente lineare come gli stilemi del genere impongono, ed una ricerca melodica distante anni luce dalle melodie zuccherse di colleghi più blasonati. Qua si parla di Heavy Metal con i coglioni e canzoni come “Pirates”, “Nevermore” e le più articolate “Legionary” e “Battle of Poseidon” sono lì a dimostralo. Pur non toccando le vette di “Mental Reservation” e “Ball of the Damned” il disco si mantiene comunque su ottimi livelli, elevandosi nettamente rispetto alle uscite del genere. Bentornati Scanner.
(Stefano Quaranta) Voto: 8/10