(The Leaders Records) In una scena dell’est europeo sempre più affollata, anche in generi non troppo coltivati negli anni passati, si fanno avanti con il loro secondo album gli ucraini Scarleth. Siamo di fronte a una female fronted band di ambito symphonic power/gothic, che offre una manciata di brani ben scritti e suonati. Belle le atmosfere cariche disegnate da “Night of Lies”: tastiere imponenti, un refrain incalzante, un mood cinematografico decretano il successo del brano. Tonalità aggressive e un controcanto in growling per la spedita “Double Memory”, mentre “The Gates of dark Sun” è l’inevitabile canzone dai toni orientaleggianti (stavolta, nonostante la mia repulsione verso questo tipo di brani, riuscita molto bene). “Dying alone” ha i toni raffinati di una power ballad di classe, “One short Life” si volge a gradevolissime tonalità medievali. Gotico dai toni fiabeschi per la lunga “Before the Night falls”, canzone cangiante e ben concepita; la conclusiva “Last Hope” offre, per una durata di sette minuti, altre intelligenti evoluzioni power/gothic, con un paio di accelerazioni strumentali non male e altri passaggi che evocano da vicino gli Epica. Per chi non è ancora sazio di queste sonorità, gli Scarleth sono un banchetto succulento.
(René Urkus) Voto: 7,5/10