(Autoproduzione) Gli Sceptre sono molto lontani da noi. Sono indiani ed hanno una storia non breve, infatti di loro si inizia a parlare già nel 1998. Questo “Age of Calamity” è tuttaviail secondo lavoro, concepito sempre nell’ottica del thrash metal e con un sound cupo e con una discreta dose di groove; il riffing sembra abbastanza classico e in questo gli Sceptre vanno a toccare momenti di un crudo death metal. Prezzi aggressivi e spietati, ricchi di potenza e con diverse variazioni. Sono queste le due caratteristiche principali di “Age of Calamity”. Il basso è arroventato, appena dietro le chitarre ma ugualmente udibile. La batteria ha un suono pulito e secco, ma si riesce a distinguere per il suo lavoro spesso in contrapposizione con le andature delle sei corde. Ciò che ho profondamente ammirato della band sono delle fasi quiete di apertura ad alcuni pezzi o momenti in essi, dove appunto gli Indiani creano atmosfere altamente stuzzicanti. Sebbene il loro thrash metal mi sembra più vicino alla matrice europea, non da meno richiami a quello americano sanno essere ben presenti. Lo stile della band e quel suo tocco dichiarato forse rende “Age of Calamaity” un lavoro un po’ più su dell’essere un semplice album di thrash metal. C’è da essere comunque appassionati del genere per ricavarne, e valutare, qualche spunto in più e al di sopra della media.
(Alberto Vitale) Voto: 6,5/10