(AFM Records) Pomposi, maestosi, oscuri… esattamente come lo stile Neue Deutsche Härte impone. Terzo album dei tedeschi Schattenmann (qui il precedente “Epidemie”), i quali oltre ad iniettare un po’ più di elettronica, abbracciano con vigore sonorità più metal, diventando più pesanti, più duri… ed anche più moderni. Riff pungenti e molto heavy annegati in quella nebulosa drammatica, remotamente dark wave, che esplode in un misto tra rabbia ed infinita malinconia. Pezzi come “Extrem” richiamano la tradizione della band, ma brani come “Amnestie” sanno andare oltre, avvolgendo e travolgendo. “Spring”, invece, fatta in collaborazione con i J.B.O. diventa molto heavy, strizzando l’occhio a teorie metal molto più estreme, un metal che sbuca fuori anche sul bellissimo assolo di chitarra elargito da “Alles Auf Anfang”. Pulsazioni che dal vivo potrebbero scatenare una rivolta con l’isterismo della title track. Dannatamente catchy e radio compatibile “Cosima”, impossibile non pensare a certi noti connazionali con ottimi brani quali “Voodoo”. Piacevolmente imprevedibile l’apocalittica oscurità di “Wir gehorchen nicht”, suona quasi thrash metal la grintosa “IYFF”, moltissima melodia con la scorrevole e conclusiva “Komplett auf Anschlag”. Album costruito sulla chitarra, con la chitarra, che va ben oltre il rock e atterra con fragore nell’ambito del metal, regalando sonorità attuali, moderne, ma per nulla ovvie o palesemente di tendenza. Ben quindici canzoni, tutte rigorosamente cantate in tedesco, le quali parlano di società, con i suoi eccessi, le sue mancanze, il suo odio e le decadenti evoluzioni del mondo digitale che porta a contraddizioni assurde. In questo mondo confuso e in costante decadenza, ecco che “Chaos” diventa un titolo perfetto, mentre la musica contenuta appare un’ideale colonna sonora per quella cavalcata gloriosa verso l’ultima e defintiva eclissi del mondo che conosciamo.

(Luca Zakk) Voto: 8/10