(Candlelight Records) E’ sempre un bene trovare in giro delle band che vivono una sorta di maturazione e cambiamento continui. Gli ungheresi Sear Bliss sono tra questi e “Eternal Recurrence” pompa linfa nuova al loro black metal sperimentale. Con tutta sincerità il termine black metal da questo momento in poi andrà stretto ai Sear Bliss. Il loro passato è nato comunque dal black metal, ma la nuova release addolcisce gli animi, stravolge le coordinate di stile. “Ballad of the Shipwrecked” è malinconica e dark, non è la sola. Il black metal ritorna in “The New Era of Darkness” e in “Great Cosmic Disorder” dove dei fiati sorreggono le orchestrazioni e pompano i suoni. L’uso dei fiati però viene esteso anche altrove, come in “There’s No Shadow Without Light”, ma con modesta parsimonia, per non svilire quel senso di decadenza e tristezza accarezzato da un intenso assolo finale di chitarra. Nel giro di circa 37′ i Sear Bliss dipingono un mondo decadente, ma intriso di emozioni. I pezzi hanno però una maledizione sul proprio capo: molti di loro sono uguali a se stessi dal primo all’ultimo minuto. Le evoluzioni durante lo scorrere di una canzone vengono spesso centellinate. Per questo settimo album András Nagy ha richiamato ex componenti (Barbarics, Csejtey e Ziskó). A quanto sembra è stata una buona idea.
(Alberto Vitale) Voto: 7/10