(Autoproduzione) La band che ha realizzato questo lavoro fatto da quasi 30’ di musica è calabrese ed esiste da poco tempo, ma ha ben chiaro il percorso musicale che vorrebbe intraprendere. “Wanderer” è stato concepito come un demo, con a corredo un layout grafico di tutto rispetto. Inizio potente e solido, un growling cavernoso, lo screaming che si affianca, si sprigiona poi un vento devastante fatto di black-death metal. Questo si dimostra essere immediatamente “Essence of Chaos”, cioè una canzone dai toni accesi, avvincenti e furiosi. “The Dark Forest of My Insanity” suona anche più spinta, ma nella fase centrale i Secretpath danno una svolta più epica e con una seguente caduta di tensione, poi l’energia accumulata si sprigiona di nuovo e la melodia resta viva e lo scenario è quello di un pezzo progressive. “In Praecipiti Esse” finiamo nel folk-pagan, si crolla in un mondo ultramitico. “…And So I Return to the River” riprende il clima generale di questo EP, dove il black/death si mischia al folk, al pagan e all’epic black metal, oltre all’apparizione di voci clean, in scream e growls vari. Scenari che mutano, ere mitiche che si frappongono e un sound spedito e ricco di sfumature. Nonostante sia un’autoproduzione i Secretpath riescono a mettere in bella mostra il loro potenziale artistico e le idee che gli girano nella testa. Devono ancora limare qualcosa, ci mancherebbe se non fosse così, per una band nata da pochi anni, ma l’ibrido tra melodie e spunti progressive, in uno scenario comunque di metal estremo è davvero una buona proposta che crescerà nel tempo.
(Alberto Vitale) Voto: 6,5/10