(Kolony Records) Le etichette metal italiane si sviluppano magnificamente e l’esempio nuovo è quello della (sempre ottima) Kolony Records che mette sotto contratto questa band americana, Secret Of The Sky, dalle sfumature sonore che si muovono tra black metal, doom e più in generale un progressive che cuce insieme queste essenze. Un sound ombroso, ma non cupo, vivace nella forma, nelle dinamiche. Composizioni leggere, ma ammantate di nero e di una malinconia di fondo che sprigiona anche angoscia e momenti riflessivi. Buoni i momenti puramente progressive, quelli cioè in cui riffing e tempi del drumming si scompongono o tendono a duellare. Le melodie si sviluppano indipendentemente dal tutto, creando un livello narrativo sonoro magistrale. Cenni di sporadica psichedelia e sempre di tipo progressive, per un tono più rock che metal, in alcuni tratti, che potenzia le atmosfere e rende il tutto ancora più stuzzicante. Produzione cristallina, nitida, specchio totale delle intenzioni dei musicisti che restituisce tutte le perfette sembianze delle note. Un lavoro piacevole e da scoprire, sicuramente.
(Alberto Vitale) Voto: 7,5/10