(Rancore Records) Sono dei musicisti milanesi i Seditius e giocano a mischiare il rock con il blues, l’hard rock, l’alternative, lo stoner e cose simili. Sono percorsi stilistici prefissati, ma che si alternano secondo una logica e il gusto della band. L’EP propone atmosfere vivaci e nelle sette canzoni si avvicendano atmosfere nuove, per via di una sequenza di idee che rendono il sound più duro o più o meno estremo, come per un math-rock latente, oppure scivolano in cose simil-funky e vagamente jazz. L’ascolto diventa dinamico e privo di momenti di stanca, anche se gli arrangiamenti possono diventare ulteriormente più scorrevoli. Questa gamma di sonorità si presenta attraverso una produzione pulita e che esalta le chitarre scheletriche, la voce rabbiosa, a tratti “harsh”, e la base ritmica precisa e solida. I Seditius sono dunque estrosi ed hanno quel pizzico di melodia che non guasta, perché non è mai banale.
(Alberto Vitale) Voto: 7/10