(VS Records) Suoni distorti e violenti. Una cacofonia di sensazioni deviate, ai confini della psiche umana. I Danesi See The Sky producono un suono molto strano, molto contorto. Un suono affascinante, capace di deviare i pensieri in una iperbole emotiva perversa. Oltre settanta minuti di violenza acustica assolutamente strana e sperimentale. Il progetto condotto dall’australiano Blake Gardner (session member per Crowded House, Inxs), e dal cantante Bjarne Matthiesen, è partito quasi per gioco (Blake aveva delle canzoni che non avrebbe usato per i suoi Wintergarden) e si è rapidamente evoluto, assumendo un’identità sonora propria, descrivibile con il termine PsyMetal (come la band stessa dichiara). A livello tecnico si tratta di un esperimento progressivo, dove elementi elettronici, nu metal, hardcore e melodici si fondono assieme, senza comunque mai identificarsi chiaramente in nessuno di questi stili. Un album a tratti brutale, a tratti molto melodico ed introspettivo, con linee vocali che spaziano dal brutale al pulito, riffs con groove coinvolgenti, e una generica struttura delle canzoni assolutamente non convenzionale. Una produzione ottimale, dove gli strumenti sono ben mixati e perfettamente definiti (ascoltate la malinconica “The Dreaming” per farvi un’idea), un risultato complessivo che attira l’attenzione con decisione, invitando a numerosi successivi ascolti. Tra gli episodi più interessanti identifico “I Am Creature”, con richiami che arrivano ad assaggiare il death metal, la quale è basata su un riff irresistibile, ed un lavoro di tastiere molto valido e coinvolgente. Perversa la lunghissima title track (18 minuti!), la quale riesce ad avvicinarsi a sonorità di bands come Isis, Crown e Make. Tra gli episodi più “metal” sicuramente figurano l’oscura “My Axes” e la potente “Break Your Bones”, mentre al capitolo heavy progressive rock, sicuramente è “War On My Ear” il pezzo più indicativo. Un progetto estremamente valido, che è in grado di richiamare ascoltatori solitamente non orientati a questo genere di cose, grazie ad una fantasia compositiva, ad idee nuove e molto ben sviluppate. Un album mostruoso, specialmente considerando che erano solo delle canzoni che, apparentemente, non servivano a nulla…
(Luca Zakk) Voto: 8/10