(Indie Recordings) Quante avventure su in Norvegia. Questa band in giro da tre decenni, con una line up incredibilmente immutata, gironzola per le etichette della madre patria, apparendo e scomparendo a piacere. Dopo i primi quattro album tutti usciti negli anni ’90, i Seigmen tornando all’improvviso quasi 10 anni fa, nel 2015, con “Enola” (recensione qui) pubblicato dalla Indie Recordings. Da allora il silenzio viene rotto solo dalla Karisma Records nel 2020, la quale riporta in vita non solo i primi quattro album (“Amenson”, “Total”, “Metropolis”,  e “Radiowaves”), ma pure il primissimo EP del 1992, “Pluto” (recensione qui). Poi ancora silenzio, qualche singolo… ed ora un nuovo maestoso lavoro, ricco di mistero, intrigante, intenso, progressivo, oscuro… con il perfetto stile della band di Tønsberg. È ipnotica “Elskhat”, un brano che cattura, che intriga, che avvolge, tra rock e alternative, tra metal e prog. Travolgente “Berlin”, seducente e in un certo senso epica “Kollaps”, mentre propone un groove stellare la favolosa “Melanchthon”, un pezzo che da una dimensione musicale essenziale cresce verso il noise, verso un’ambientazione destabilizzante ed acida. Pungente “Volitaire!”, imponente la lunghissima e misteriosa, oltre che monumentale, “Blasmfem”, prima della mistica e conclusiva “Tønsberg”. Un album incantevole, accattivante, un album che celebra l’amicizia dei membri, il legame, dai primi demo fino al successo in patria. Tanta passione, tanto humor, tanta tecnica, infinita fantasia compositiva. Se dopo tutti questi anni non avete ancora ascoltato i Seigmen, beh, forse è tempo di rimediare!

(Luca Zakk) Voto: 9/10