(Chaos Records) One man band tedesca Seltsame Erden, gestita dal cantante e chitarrista L, membro dei Nekus, al quale collaborano anche G e J, di Into Coffin e Putridarium. L è un adoratore del black metal che suona in maniera raw, rendendo i pezzi di un’aura misteriosa e al contempo profondamente oscura. “Zwiegestalt” che segue l’intro “Veterland” è il programma di quanto “Gedankentempeln” riuscirà a comunicare all’ascoltatore. Con pattern ritmici martellanti, insistiti, avanzanti a testa bassa e senza variazioni di sostanza, sorregge un intreccio tra basso e chitarra che non vuole provare direzioni alternative ma solo tinteggiare una vasta, oscura e misteriosa landa lontana. Voce in un growl arso, roco, dannato, ben si sposa a questo suonare monolitico e ombroso. La title track giunge a circa dieci minuti di durata, quasi un depressive black metal, pur tuttavia il trio esprime variazioni minimali nel riffing ma restando nella sostanza ancorata a questa marcia ipnotizzata, dandole la forma di una funerea litania. “Jenseits der Menschen” è un brano molto più elaborato rispetto al resto e anzi entra in gioco anche una batteria più ardita, meno rigida ma nel complesso è l’intero brano ad essere concepito con un altro spirito. “Tenebrae” riporta le lancette dello stile al black metal dei primi anni ’90, risulta essere un episodio dell’album dai toni vicini a Burzum della prima era con quel suo passo tellurico e oscuro. Chiude l’album “Keno (Dark Ages x Celan)”, dove una voce recita qualcosa, in tedesco ovviamente, e l’elettronica crea un loop ipnotico e freddo per un’ambientazione un po’ marziale e ambient. Infine resta da scrievere che la tradizone norvegese del genere matura nelle stile dei Seltsame Erden.
(Alberto Vitale) Voto: 8/10