(Xenoglossy Productions / Esercito della Chiesa Dorata) Il tema testuale di “Lustmord” prende spunto da un’opera dell’artista tedesco Otto Dix. Nei testi si vuole descrivere come i traumi dell’infanzia si ripercuotono nello sviluppo prima e nell’età adulta poi di un essere umano. L’album diventa un viaggio interiore nel quale si passa dall’esprimere momenti di fatale terrore, depressione e di pulsioni dunque negative ad altri nei quali si vuole raggiungere idealmente o forse nella speranza, il bene in un luogo sicuro per la vittima del proprio passato. Nicola Redavid che ha avviato da solo questo progetto che porta appunto il nome di Sentiero Dei Principi, si muove nel campo del black metal. Lo suona in maniera spinta, con una produzione che mette in risalto la voce e il basso, facendone fare le spese alle chitarre che appaiono troppo sotto nei livelli dei volumi del mixaggio. Alla musica si aggiungono dei dialoghi ricavati da film. ‘Omicidio Lussurioso’, appunto “Lustmord” sembra profondamente radicato nella psicologia e resta prigioniero del messaggio che porta dentro. Al black metal, ai dialoghi dai film si aggiungono anche sintetizzatori che creano tastiere barocche, l’organo, il clavicembalo e conferiscono al tutto un ulteriore aspetto di diversità quanto di disunione, a tratti, dal punto di vista musicale. “Lustmord” non è un album di black metal, ‘romantico’ come lo definisce l’autore, probabilmente depressive nella sostanza, è un’opera musicale psicologica. La lettura dei testi aiuta ad approfondire questa disamina, per un’analisi che in parte è sopra le righe e al contempo radica “Lustmord” proprio nell’ambito dell’approfondimento o dello spunto psicologico puro. La musica sembra venire dopo tutto ciò.
(Alberto Vitale) Voto: sv