(Svart Records) Dopo alcuni ascolti cerco di trovare una ragione sensata per non bocciare questa band. Penso che Svart records non è una label fatta da gente incompetente, anzi, è una di quelle label coraggiose che pubblicano cose così strane da risultare dannatamente geniali, fuori di testa. Una label che stimo in maniera esagerata. Comunque, e purtroppo, non riesco a trovare questa componente nell’album dei Seremonia, band Finlandese con voce femminile dedita ad un rock psichedelico cantato in lingua madre. La qualità della voce di Noora non mi esalta, anche se la sua impostazione monotona è in linea con quel senso di overdose mentale che il genere offre. Ci sono canzoni con idee melodiche o di progressione interessanti, ad esempio “Itsemurhaaja II”, e pezzi quali “Suuri Valkeus” che nonostante la breve durata offrono delle sensazioni che si avvicinano anche a certe teorie sonore che ricordano gli Hawkwind. Bella anche “Painajaisten Maa”, pezzo di oltre sette minuti con diverse idee ed una progressione completamente impazzita, decisamente coinvolgente… che rende questa canzone la migliore dell’album in assoluto. Ma in generale, dentro questi quaranta tre minuti, si sente una massiccia influenza proveniente da un quasi-doom, con richiami a sonorità anni 70, ispirate ai Black Sabbath, il tutto in chiave psichedelica. Non riesco a trovarci quella eccessiva genialità e quella drammatica originalità tipica della bands della Svart, con l’aggravante che l’abbinata voce-lingua non aiuta certamente a creare una espressività estremamente coinvolgente. Tuttavia si tratta di un ascolto interessante e decisamente imperdibile per coloro che amano certi confini e che adorano quei trip fatti di incubi colorati e sogni imbizzarriti.
(Luca Zakk) Voto: 5,5/10