(AFM Records) Nati come supergruppo nel 214, i Serious Black hanno poi archiviato e da tempo, nomi come Roland Grapow, Alex Holzwarth, Thomen Stauch, ovvero componenti di Helloween, Avantasia, Blind Guardian e qualche altro ancora, proseguendo una carriera che li porta al settimo album. Il collettivo musicale si ritrova con i veterani come Mario Lochert e Dominik Sebastian, rispettivamente bassista e chitarra, con Ramy Ali di Freedom Call e il cantante Nikola Mijić di Eden’s Curse e altri. Proprio Mijić sembra tenere un po’ la barca a galla, in quanto i suoi ritornelli sono il momento culminante di più canzoni di “Rise of Akhenaton”. Tutto sembra cucito attorno al cantante e dunque a una scelta meno prog dei bei tempi. Tuttavia arrivano spunti importanti nei solo di chitarra, nonostante Dominik Sebastian nel portare avanti questi riff incalzanti a volte con dosi di groove, ma non sempre tenaci a irrobustire o diventare protagonisti nelle canzoni. I ricami delle tastiere nelle retrovie, come sottofondi, ampliano l’atmosfera dei pezzi. I cori quando entrano nei ritornelli rendono il tutto più epico in questo melodic e solo a tratti power metal che non concede spazio alla vecchia scuola. I Serious Black sottraggono il troppo alle loro canzoni e rendendosi diretti. Un esempio perfetto è la canzone “Shields of Glory”. Forse non del tutto accattivanti per ogni singola canone perché orientati in questi tappetti a supporto delle linee vocali, uniche in grado di variare il proprio lavoro. La title track ad esempio presenta una costruzione chitarristica articolata, parte dunque di un ristretto giro di pezzi che hanno questo taglio nell’album.

(Alberto Vitale) Voto: 6,5/10

l