(Comatose Music) Avete presente quel death metal massacrante ma sottilmente cervellotico, appena un po’ complesso, vagamente prog? Voglio dire che se ascoltate Gorguts, Cryptopsy, magari i Decapitated e cose del genere allora i Serocs sono quanto di più vicino ai vostri gusti. Messicani e già al secondo album e due EP in pochi anni, un’attitudine mostruosamente aggressiva, strutturata, potente. Un sound non nuovo ma ben fatto attraverso labirinti di riff e ritmiche frenetiche come se fossero un duello tra un motosega e un martello pneumatico. I Serocs tuttavia riescono però a presentarsi anche con alcuni pezzi abbastanza scorrevoli e infatti loro non posseggono quegli intrichi serrati alla Cryptosy, mentre sembrano più vicini per attitudine ai Decapitated. “The Next” tutto sommato è ben suonato, anzi il passaggio dal precedente “Oneirology” ha portato i Serocs ad un livello ben superiore; i musicisti hanno fatto molta “palestra”, accumulato esperienza e affinato il proprio sound. In “The Next” quell’agile scorrevolezza tra le parti che assemblano alcune canzoni (come “Urban Terror”, “Alienus Gignesthai” o “The Shining One”) potrebbe essere maggiormente diffusa nel songwriting e di certo priverebbe una considerevole porzione del sound della connotazione brutal. Qualcosa del genere porterebbe poi la band fuori dai clichè del genere, ma i Serocs vanno ascoltati per quello che sono, ovvero una band di brutale e tecnico death metal.
(Alberto Vitale) Voto: 6,5/10