(Temple Of Mistery Records) Debut album per Serpent Corpse, formazione proveniente da Montreal, zona ultimamente fervente in ambito underground per quanto riguarda la musica estrema. La proposta della band canadese è un death metal affine per molti versi a quello degli scozzesi Coffin Mulch, recentemente recensiti (qui), ossia un mix tra le sfuriate d-beat tipiche dei primi Entombed e le influenze doom di acts come Bolt Thrower e Autopsy, qui presenti in maniera massiccia, per la gioia degli headbangers più incalliti che avranno di che godere tra riffoni pesantissimi e rabbiose accelerazioni ai limiti dell’hardcore. Ne è un esempio “Electric Eye”, dotata di un break centrale in grado di mettere a dura prova il collo di chiunque, mentre “Land of Rot and Misfortune” contiene patterns chitarristici che non sfigurerebbero su “Left Hand Path”, prima di rallentare in maniera malinconica con melodie non lontane dai Paradise Lost di “Gothic”, prima di concludere con un sinistro riff di matrice slayeriana. Molto varia e dinamica la title track, che prima travolge l’ascoltatore come un treno in corsa, per poi straziarlo e finirlo con cambi di tempo plumbei e rocciosi. Death metal viscerale, che coniuga ferocia e malinconia, furia e pesantezza coniugando il meglio dell’old school europeo e d’oltre oceano.
(Matteo Piotto) Voto: 9/10