(Avantgarde Music) Lo scozzese Tony Dunn (Falloch, Cnoc An Tursa, Saor) ci ha messo un po’ per arrivare alla sua propria dimensione artistica: per anni ha militato in tutte le altre band, suonando e cantando ‘le canzoni degli altri’… senza poter mai dar sbocco alla sua personale creatività; il suo non ‘appartenere’ completamente alla scena black scozzese, lo porta ad essere una specie di fantasma, di ombra… ovvero quel ‘Sgàile’ in gaelico scozzese, ed ora il nome di un’entità musicale nella quale Tony si rifugia, debuttando con questa opera emozionale, un metal progressivo contorto, complesso, ricco di malinconia e di una pace derivante da luoghi tanto oscuri quanto magnetici, suggestivi, spirituali. Già l’introduzione “An Ath Rud” dimostra che non si tratta di un album semplice… ed ecco che le conferme arrivano con l’eclettica ”The Summit”, pezzo che su una dorsale metal scatena idee melodiche, un singing ispirato, divagazioni progressive ricche di tecnica ed deliziosa imprevedibilità… una imprevedibilità che si dilaga tuonante su “Instinct”, canzone che lega una delicatezza intima e sensuale, ad un assalto metal più corposo il quale cresce fino a blast beats furiosi comunque circondati da ammiccamenti al folk celtico. Pulsante e catchy ”The Generalist”, mentre ”Enlighten Me” esplode con teatralità e drammaticità, oltre a regalare una chitarra possente ed altre nuove ispirazioni di matrice folk. Molto indovinata ”Kick Louder, Kick Harder”, brano strumentale infinitamente prog, capace di provocanti ed ipnotiche evoluzioni… un po’ come succede con i percorsi sonori intrecciati di “Eternal Tales”, prima della lunghissima e conclusiva ”Facade”, oltre un quarto d’ora nel quale Tony si abbandona completamente, riassumendo tutte le sue visioni, le sue ispirazioni, i suoi vasti e personalissimi ideali musicali. Disco molto complesso, non immediatamente fruibile se non da parte di ascoltatori attenti e molto esigenti. Un disco nel quale Tony si lascia andare completamente, sia musicalmente che dentro i testi, con i quali la sua mente, la sua psiche, il suo io più interiore si disinibiscono, lasciandosi andare sulle onde sia calme che tempestose generate da un metal concreto, monumentale… tanto freddo e tagliente quando caldo ed avvolgente.
(Luca Zakk) Voto: 8/10