(Karisma Records) Tornano ad un anno di distanza dall’EP di debutto “More” i norvegesi Shaman Elephant con questo primo full length che ci porta indietro nel tempo, grazie a sonorità che pescano a piene mani dal proto hard rock di fine anni ’60 e dalla psichedelia, con largo spazio ad improvvisazioni vicine alla fusion che richiamano alla mente la Mahavishnu Orchestra. Un sound avvolgente ed acido, con chitarre hendrixiane, un basso che si fa sentire e che non disdegna alcuni virtuosismi ed un cantante espressivo nei momenti più tranquilli, mentre nei momenti più tirati sfodera una prestazione estremamente convincente, con acuti che ricordano il miglior Robert Plant. “IAB” è un pezzo hard rock molto vicino ai primi Led Zeppelin, mentre la title track ci trasporta in pieno “flower power”, con parti psichedeliche e stralunate. “Tusca” è uno strumentale jazzato, dominato da un pianoforte alla Herbie Hancock , mentre “The Jazz”, a dispetto del titolo è un pezzo potente, con chitarre ruggenti stemperate da un delicato arpeggio acustico che precede un finale sabbathiano, con ritmiche lente e pesantissime. Un album dalle sonorità vintage, rilette con personalità da una band che sa il fatto suo, mescolando in maniera ottimale atmosfere stralunate e melodie accattivanti e più dirette.
(Matteo Piotto) Voto: 8/10