(Total Metal Records) Debutto per i polacchi Shame Yourself con questo album di thrash metal rinforzato da groove e ritmi sempre pesanti. Un thrash metal per nulla old school ma legato alle derivazioni dei Pantera opprue degli Slayer di questi ultimi anni. Thrash metal quadrato, denso, comunque impreziosito da assoli sparsi che rompono la monotonia. Le canzoni hanno quel tipico senso di forza e possanza, ma non tutte riescono a colpire poi nel segno. Di certo “For All Your Sins” assesta un bel colpo, grazie ad un riffing scorrevole, spedito, un refrain immediato e qualcosa tipo Anthrax nella sua ripartenza finale, perfetta per un mosh sotto al palco. “Jab Co” fa lavorare molto le chitarre e “Metalheads” è un atto furioso, con ritmi spesso spezzati e un cantato (di Klusek) che se non fosse un falso growl potrebbe essere essenzialmente di tipo hardcore o crossover. Proprio il crossover, quello della prima metà degli anni ’90, spesso emerge in giro nei brani. “Cannabis Corpse” è un esempio perfetto. “Slave of Masturbation” è un’altra canzone ampiamente giocata sui ritmi e sulle fratture e riprese nel riffing robusto, deciso e nervoso di Cien e Masa. Per rispetto al gran lavoro svolto non si può non citare Opel alla batteria e Popek, il quale al basso pompa note a getto continuo e distinguendosi qualitativamente a momenti alterni. Va riconosciuto a questi debuttanti che i brani molto spesso acquisiscono un carattere progressive e non per tempi dispari o scale assassine, ma grazie ad un continuo susseguirsi di parti e soluzioni appunto nei brani. Il tutto avviene sotto una produzione di tutto rispetto. Se in apertura avevo segnalato l’incapacità di qualche pezzo di essere immediato è anche per via del fatto che gli Shame Yourself forse avrebbero potuto puntare ad un minutaggio leggermente ridotto, quasi tutti i brani superano i 4′, e questo avrebbe permesso ai pezzi di puntellarsi meglio nel cervello dell’ascoltatore. Ma è il tipico eccesso di chi si accinge al primo album. Questi polacchi sono adatti a chi ama il thrash metal e magari cerca qualcosa sganciato dal fenomeno old school. Beh, anche loro recuperano quello di qualche anno fa, pur non andando troppo indietro nel tempo e tentano di rielaborarlo in chiave più moderna.
(Alberto Vitale) Voto: 6,5/10