(Autoproduzione) Vengono dalla Sardegna, portano il nome delle antichissime popolazioni del luogo, e in più di un brano – titletrack compresa – si esprimono nella loro lingua (guai a chiamarla dialetto!): sono gli Shardana, che dopo un ep cinque anni fa danno finalmente alle stampe un ottimo full-“length”, che incrocia almeno epic, power e thrash in un mix letale, che convincerà chiunque ami i generi classici. È proprio la varietà delle dieci composizioni, pur poggiate sullo stesso sostrato di heavy metal tradizionale, a generare il valore aggiunto di questo disco, che viaggia da intimi momenti acustici a qualche sfuriata in blast beats risultando sempre convincente. Dopo una evocativa intro di puro epic metal, “Bardanas” è un pezzo che avrebbero tranquillamente potuto scrivere gli Holy Martyr: il cantato rabbioso in sardo si staglia sui riff maestosi e sulle improvvise accelerazioni. La grintosa “The Path of Snow”, con ritmiche di heavy priestiano, e un refrain crudo e incisivo, è dedicata naturalmente alla saga di Game Thrones e a Jon Snow. “Streams of Blood” è una tempesta di power/thrash, “Me, the Wolf” un meraviglioso incrocio di generi, dove c’è sia il riff Running Wild che la chitarra pagan alla Ensiferum. Molto indovinati i suoni e gli spunti estremi di “Enemies come from the Sea”; i nove minuti e mezzo di “Sa Sedda ‘e su Diaulu” sono epici ed evocativi come la terra da cui proviene la band, e funzionano splendidamente sia nei momenti acustici, sia in quelli più potenti e tirati. Se questa band dalla così forte identità regionale mi autorizza, direi che qui siamo di fronte a un trionfo del metallo made in Italy!
(René Urkus) Voto: 8/10