(Comatose Music) Sijjeel è un’assurdità multietnica nata dal saudita Hussain Akbar, chitarrista e programmi ritmici, con il cantante Floor van Kuijk, olandese. Dopo un primo EP i due accolgono in formazione Lukas Kaminski, bassista tedesco. Il trio è al secondo album dal quale schizza fuori un death metal assolutamente brutale, con intrichi nei riff e nelle progressioni ritmiche. La voce di van Kuijk è un growl estremamente torbido con punte da suino sgozzato. Perfetta per il genere espresso dai Sijjeel. Il brutal estremo, intricato, vive spesso di raffiche improvvise. I suoni si accavallano, producono questa atmosfera si allucinata e al contempo compressa. Loro sono maledettamente feroci, con momenti certamente ispirati, come nei punti in cui Hussain Akbar piazza qualche solo o melodia che richiama al Medioriente. Un’abilità ancora acerba, non espressa nel suo pieno potenziale perché serve forse un po’ di ordine e qualcosa di più maturo da parte dai tre estremisti del suono. Si avverte un po’ di confusione in giro, nel mezzo di qualche raffica però ben piazzata.

(Alberto Vitale) Voto: 6/10