(Sepulchral Voice Records/Soul Food) Bella scoperta questi Sijjin. Il nome deriva da una sorta di girone infernale particolarmente cruento nella religione islamica. E devo dire che effettivamente l’incipit dell’album riesce a catapultarti dentro uno scenario di tal fatta, preludio di un disco dal comparto tecnico non indifferente, fatto di blast beat e riff molto veloci, un vocione maligno e gutturale, il tutto unito a delle atmosfere che chiaramente si rifanno al titolo del cd. Il resto dell’album scivola via senza problemi sino alla fine, offrendo lunghe cavalcate death/black che sanno di una tenacia tecnica a livelli mediamente alti. Ecco, l’unica pecca che l’album potrebbe avere è l’eccessiva ripetitività della formula musicale proposta, ma va da sé che il tipo di genere proposto non lascia molto spazio alla libertà artistica, né alla licenza poetica.
(Enrico MEDOACUS) Voto: 8/10