(Prophecy Productions) Un duo americano: alla voce (e chitarre) c’è la sensualità tetra di Cyn M, mentre alla batteria troviamo Trevor DeSchryver il quale è stato session live dei Wolves in the Throne Room. C’è una possente vena dark wave nella musica dei Silence in the Snow, la quale viaggia verso un post rock ipnotico che si assesta pienamente su territori ethereal wave, grazie proprio alla voce di Cyn M, ma anche degli indovinati synth di Alex DeGroot (qui anche produttore). Apparentemente il duo, per comporre questo lavoro, ha lasciato l’originario Oakland per installarsi in California, precisamente nell’Arcata Bay, luogo che apre verso l’oceano pacifico essendo comunque circondato dal parco nazionale di Redwood: ed ecco da dove fuoriesce questo suono più organico, certamente molto elettronico ma molto passionale, marcatamente suggestivo, con quelle texture intense quasi come la visone ispirata da quelle acque oceaniche e da quelle fitte e attraenti foreste. Intensa e tuonante “Drift“, quel senso etereo esplode con la bellissima “You Fade“, si rivela davvero sognante “Dreams of Disbelief”. Introspettiva “Let the Wild In“, vuole scatenarsi con una galassia di suoni brillanti la pungente “A Colder View“, sonorità grandiose con l’ottima title track. Il picco di oscurità emerge sicuramente con “All Fall Away“, prima della conclusiva e magneticamente catchy “Death of the Heart“. Tra elettronica e concetti post punk, sulla cresta del già citato dark ed ethereal wave, passando per ambiti acustici con un avvolgente magnetismo legato alla natura ispiratrice; brani sognanti, espansivi, ricchi di melodia ma anche di ritmica pulsante, con linee vocali irresistibili, tanto brillanti quanto tetre e favolosamente malinconiche. Dieci brani, poco più di mezz’ora capace di stimolare un’esperienza sensoriale unica, strizzando l’occhio a leggende quali The Mission, The Cure, Joy Division e, perché no, l’inimitabile Björk.
(Luca Zakk) Voto: 8/10