(Dust On The Tracks) Era l’inizio di aprile quando gli svedesi Silent Call annunciarono la firma con la tedesca Dust On The Tracks per la realizzazione di due album. Il primo di questo accordo è uscito verso la metà di settembre. L’album “The Truth’s Redempion” il terzo lavoro in studio in sei anni per gli svedesi, armati di un prog-metal ricco e nutrito di qualità e con una buona dose di caratteristiche salienti: lievi concessioni al rock, uso di componenti sinfoniche, un buon tasso epic e power e un ottimo comparto vocale, oltre a riff poderosi ma fluenti. Sono tredici canzoni presentate con una produzione che ha curato bene i suoni, ma senza scadere nel patinato o in laccature superflue. Anzi, i suoni risultano abbastanza caldi, ma al contempo anche poderosi e solenni. I Silent Call spiccano in fatto di durezza, impatto e tonicità dei diversi elementi che compongono il tessuto musicale che risulta un insieme di grande equilibrio. Toccante “Our Last Goodbye”, la canzone chiude l’album e rappresenta il punto lirico più alto che la band raggiunga. Grande prova vocale di Andi Kravljaca, su uno strato ondeggiante di tastiere e una chitarra che cesella con un arpeggio e altri tocchi deliziosi. Grandiosa “Nightmare”: imponente, sinfonica, ariosa, epica. La successiva “Evermore” ha una struttura ben lavorata e una buona concentrazione di melodia e in questo senso funziona bene anche “A Better Life”, canzone di qualità e con uno spirito vivace e prog. “The Truth’s Redemption” è potente e melodico insieme, ma è la melodia la sua caratteristica più importante. Essa infatti popola le distese musicali create dalla band e le diverse capacità dei singoli vestono di eleganza i pezzi.
(Alberto Vitale) Voto: 7,5/10