(Inner Wound Recordings) Sul fatto che siano “l’altra band” di Henrik Klingenberg e Pasi Kauppinen, rispettivamente tastierista e bassista dei Sonata Arctica, i Silent Voices sono i primi a scherzare: ma la formazione finlandese, fautrice di un prog dagli accenti power nella pura tradizione nordeuropea, non va assolutamente considerata alla stregua di un side-project. “Reveal the Change” vede questi ragazzi tornare al full-“length” con una formazione in parte rinnovata e dopo un silenzio di circa sette anni: l’esperienza maturata in questo periodo si sente tutta. “The Fear of Emptiness” si prende nove minuti: un progressive fluviale e potente, con tastiere addirittura dal mood anni ’70, forse più vicino al rock che al metal nella maggior parte dei passaggi. La successiva “No turning Back” mantiene gli stessi toni epicheggianti (ottimo il lavoro di batteria), arrivando forse in qualche punto a ricordarmi la grazia degli Angra (!), e in qualche altro la solennità dei Fates Warning. La sostenuta “Faith in me”, vede, come era facile aspettarsi, la collaborazione di Tony Kakko (e si tratta pure del pezzo più Sonata-oriented di tutto il platter); ubriacante, ma non fine a sé stesso, lo strumentale “Black Water”. La fine del disco è affidata a un altro pezzo lungo e cangiante, “Through my Prison Walls”, che sfiora i dodici minuti: stavolta dietro al microfono abbiamo Mike DiMeo. “Reveal the Change”, in fin dei conti, è un disco solido che non si perde troppo in minuzie nonostante la lunga durata (sempre funzionale e giustificata) di alcuni brani: al progressive di questo tipo non chiedo altro.
(Renato de Filippis) Voto: 7,5/10