(autoprodotto) Secondo capitolo per l’avventura del detective Luther Mac Bride, il quale aveva già sfidato l’ignoto con la prima opera, “Sons Of The Mountain’s Witch” (recensione qui), di quella che sembra sarà una trilogia, dentro la saga di novelle denominata “The Mysteries of Gordon Pym Island” (tanto che i titoli dei brani sono anche i titoli dei capitoli del testo). Il Maestro Giorgini (Darkend) non trova pace e continua con la colonna sonora di questa serie di maestosi film… ancora da girare, film che si materializzano come per incanto nel campo visivo di quell’ascoltatore che riesce ad abbandonarsi ed immergersi con devozione dentro questo labirinto fatto di suoni, questa musica maestosa, in queste altre venticinque tracce di ricerca sonora, emozionale, teatrale e narrativa. Rispetto al precedente lavoro il piano è meno dominante, non è più lo strumento centrale, evidenziando la crescita artistica e creativa del Giorgini, il quale riesce ad uscire dalla sua essenza di base legata alle tastiere, andando verso una forma d’arte più complessa, più disinibita, più eclettica, più ricca di qualsivoglia divagazione strumentale, corale o narrativa necessaria per l’impattante resa scenica che questo “La Casa dalle Cinque Punte” è in grado di manifestare. La narrazione, questa volta, si ispira a una ‘casa infestata’, un immobile decadente che sorge nelle campagne della provincia di Reggio Emilia denominato la casa dalle cinque punte per la conformazione del tetto, una edificio ricco di mistero e con alcune leggende nate da ipotetici fatti di cronaca che lo hanno visto teatro di morti drammatiche o violente: ecco quindi che la vendicativa strega Eileen, già protagonista malvagio del primo capitolo, questa volta entra in questa casa la quale secondo la superstizione locale sembra essere una delle porte per arrivare all’inferno… mentre il detective vaga tra il mondo reale e quello dell’occulto alla ricerca della giovane ragazza scomparsa. Un’altro lavoro grandioso, reso possibile anche grazie alla vasta cerchia di artisti agli ordini del Maestro: Animæ dei Darkend e Francesca Vivone alle voci, la soprano Giorgia Marra, Marina Mainero al violino (e voci), il maestro Montero Patxi alla Viola a Gamba e Violone, Alice Namio alla Viola, Jore Storch alla chitarra elettrica, oltre all’artwork ancora una volta di Debora Costi; tra le new entry troviamo la soprano Costanza Gallo, Timothy Rondanini alla chitarra acustica e la voce di Roberta Oliva. Un’idea maestosa, un lavoro immenso, con un vasto coinvolgimento di artisti di altissimo livello, cosa che dopotutto dimostra la passione e la forza che un così ambizioso progetto musicale può ancora scatenare!
(Luca Zakk) Voto: 10/10