(Scarlet Records) Sono passati quattrodici anni dall’esordio della band triestina SinHeresy, la quale esibisce nel proprio sound un comparto vocale con due cantanti, Stefano Sain e Cecilia Petrini. Un sound votato a elementi gothic, melodic e sympohonic metal, risultando in questo “Event Horizon” freschi e agili nel totale del songwriting, a quattro anni dal precedente “Out of Connection” e sempre per Scarlet Records, come anche il suo predecessore “Domino” del 2017. “Event Horizon” risulta molto gradevole e in fin dei conti orecchiabile. Canzone dopo canzone la band inanella una serie di melodie, ritornelli e un flusso musicale che allieta l’ascolto e pescando un po’ a caso dai suddetti generi e pur apparendo nella sostanza come una contemporanea melodic metal band, quasi con momenti pop, con “The Life You Left Behind” che si avvicina a scenari alla Evanescence. Nei SinHeresy ognuno fa la sua parte, infatti se alcuni pezzi brillano per spunti, come l’assolo di chitarra, oppure arrangiamenti ritmici particolari e infine anche per un songwriting riuscito, i due cantanti riescono a trovare il giusto equilibrio ovunque. La canzone “The Calling”, opener di “Event Horizon”, la già citata “The Life You Left Behind” che nella sua coda finale erompe una buona tenuta strumentale dal tenore diverso da quanto udito fino a quel momento e proprio come avviene anche nella successiva “Castaways”, sono momenti di spicco. Delle dieci canzoni le ultime tre sono la title track divisa in tre parti. La prima è una breve intro con synth, la seconda “Event Horizon II: Entropy” è il nucleo centrale della tripartita composizione, la terza è dunque una eterea outro con pianoforte, Cecilia Petrini al canto e un lungo sfumare finale. Intro e outro non apportano molto al pezzo. Posto questo, l’intraprendenza dei SinHeresy esibita nel mirare a melodie fruibili e giungere concretamente a un minutaggio generale di a malapena 35’ è una scelta lodevole. Nell’epoca attuale abbinare fruibilità e un concetto contenuto nella durata generale, mentre oggi siamo bombardati dal troppo, è una buona mossa e merita considerazione nella sua valutazione finale.
(Alberto Vitale) Voto: 7,5/10