(Funere/Weird Truth Productions) Quattro tracce, quaranta minuti di musica… Indovinate che genere propone questo progetto! Il doom funereo , se fatto bene, è davvero una brutta bestia e può buttarti giù come poche altre cose nella vita, ti fa star male. E se stavi male prima di ascoltarlo, allora dopo stai male ancora di più. Non ci si scappa da questo postulato e qui non troviamo altro che la conferma della regola. Questo progetto solista è un’opera prima, un viaggio malinconico e tenebroso nel cimitero dei ricordi di una mente avvilita e sconfortata. I tempi sono lunghi, lenti e monumentali, la voce davvero molto profonda e inquietante. Le chitarre buttano fuori riff monosillabi e solenni, questi una marcia funebre. Un disco confezionato, eseguito e prodotto molto bene, manifesto di una musica emotiva ed emozionale, scura a tratti più del black e aggressiva, a suo modo, molto più di tante produzioni death contemporanee. Da avere.
(Enrico Burzum Pauletto) Voto: 8,5/10