(Season of Mist) Una malinconia tetra e decadente dal Portogallo. Scenari musicali introversi, tragici ma anche poetici e suggestivi, grazie ad una lead vocalist fantastica, capace di trasmettere con dolcezza e oscuro erotismo una montagna di paure ancestrali, paure intime, paure nascoste nel profondo dell’animo. Siamo in territori vagamente descrivibili come dark & gothic doom rock, un sound che ricorda una miriade di grandiose bands, senza in verità assomigliare a nessuno di essi. Molto doom, ma anche horror music su “Partida”. Sensuale “Estrada”, capolavoro melodico con “Corpo Presente”, deliziosamente tetra la title track, ricca di un’elettronica molto ben costruita. Inquietante e provocante “Relíquia”, totalmente coinvolgente la lunghissima conclusiva “Fragmento”. Canzoni ricche di emozione. Coinvolgenti. Forese un assurdo incontro tra My Dying Bride e Theatre of Tragedy, passando però per un’altra dozzina di stili e generi, anche contrapposti. Un album che integra parte della cultura del paese di origine, la evolve, la mescola, la ricrea. Emozione e viaggio spirituale allo stato puro.
(Luca Zakk) Voto: 8,5/10