(Autoproduzione) Quarto album per Siroll!, formazione catalana della quale mi trovo a recensire il terzo lavoro consecutivo, cosa che mi rende alquanto orgoglioso in quanto provo grande piacere ad assistere ai primi passi di una band, vederla crescere, progredire e creare una propria identità. Era il 2015, quando ho avuto modo di ascoltare “Més Llenya”, secondo album di nostri (recensione QUI), un lavoro potente ed aggressivo, sebbene ancora acerbo, fondendo in maniera convincente thrash, groove metal e metalcore, sound che si evolverà in qualcosa di più aggressivo e maggiormente vicino al deathcore nel successivo “Doble O Res” (recensione QUI), uscito nel 2018, per giungere ai giorni nostri con “Al Gra!”, disco della definitiva maturazione della compagine catalana. La cosa curiosa è che questa maturazione viene raggiunta pescando dal passato, più precisamente dal 2013, quando il chitarrista Venty militava negli Hysteresis Of Anger, i quali si sono sciolti durante le registrazioni di quello che sarebbe dovuto essere il debut album. Le canzoni scritte erano valide e sarebbe stato un peccato farle cadere nel dimenticatoio, così Venty ha pensato bene di proporle ai restanti membri dei Siroll!, non prima di chiedere il permesso agli ex compagni, i quali hanno accolto con entusiasmo l’idea di riportare queste composizioni alla luce. I brani sono quindi arrangiati secondo l’attuale stile, riscrivendo anche i testi, ad eccezione della conclusiva “Plou Poc, Però Pel Poc Que Plo, Plou Prou”, unico pezzo completamente nuovo e scritto completamente da Siroll!. Musicalmente ci troviamo davanti alla perfetta fusione tra nuova e vecchia scuola, come solo i Machine Head di “The Blackening” hanno saputo fare, coniugando thrash old school e groove moderni. A differenza della formazione guidata da Robb Flynn, i catalani hanno il dono della sintesi, che si traduce nella capacità di comporre brani brevi, guadagnandone in intensità e mantenendo alta la soglia dell’attenzione anche da parte dell’ascoltatore più distratto. Un lavoro feroce e serrato, in grado di entusiasmare sia gli amanti del vecchio thrash che quelli più avvezzi a sonorità moderne

(Matteo Piotto) Voto: 9/10