(Avantgarde Music) Con libertinaggio artistico, ecco che Vladimir -il mastermind dei russi Sivyj Yar- fa un passo indietro rispetto alla divagazione neofolk del precedente “Golden Threads / Золотые нити” (recensione qui), tornando su sonorità più sferzanti, più black, con linee vocali di conseguenza… ma senza davvero dimenticare quando concepito nel lavoro del 2022. Anche perché la componente storica del suo paese non manca mai nella musica del progetto, puntando ancora una volta sui momenti più bui del popolo russo, dando voce agli innocenti, ai torturati, agli assassinati e ai dimenticati. Un album che parla di sofferenze immense, di sacrificio, di vicende buie dimenticate dalla storia: ed ecco allora che per i testi vengono in aiuto le poesie di Andrei Bely, poeta simbolista russo dell’inizio del XX secolo, oltre che le fotografie (la copertina per esempio) scattate nei campi di concentramento di Kolyma, nella gelida Siberia settentrionale, teatro dei famigerati gulag, terribili e disumane carceri per prigionieri di guerra sovietici e prigionieri politici. Musicalmente l’espressività e sublime: già la opener “Our Tears Have Turned to Ice” cammina attraverso svariati scenari, dall’ambient, al black, al post black, conducendo all’imponente title track, brano con un groove intenso, pieno di spunti synth, prog, black. C’è sentore cosmico su “The Deadly Fog Drags Forth”, deliziosamente imprevedibile “Everything Under the Snow Will Hush, Then Die”, prima della conclusiva “In Their Slumber, the People Shall Forget Us”, forse il brano più legato al black metal, nonostante anche in questo caso i cambi di tema sono tanto repentini quanto geniali, vangando con impeto tra teorie folk e ampiezze atmosferiche. Linee di masso granitiche, un uso geniale delle tastiere, arrangiamenti curati, cambi di tema e tempo intelligenti e super progressivi: i Sivyj Yar (in lingua madre: Сивый Яр), sorprendono nuovamente, regalando alla scena un album tanto profondamente legato al black metal quanto collocabile agli antipodi del genere… in un mix superlativo, capace di uscire dai confini dei generi musicali per forgiare una nuova dimensione sonora assolutamente irresistibile.
(Luca Zakk) Voto: 8,5/10