(Autoproduzione) Dati alla mano, gli Skanners sono forse l’unica band italiana che, attiva negli anni ’80, ha continuato la propria attività senza neanche uno scioglimento! Gli altoatesini, autori di due classici come “Dirty Armada” (1986) e “Pictures of War” (1988), danno oggi alle stampe il loro settimo disco in studio: il precedente datava 2011, ma in mezzo c’è stato il live “Eins Zwei Drei – Metal Party”. “In Flammen 666” apre il disco con grande aggressività thrash; la voce di Claudio Pisoni è sempre ruvida e graffiante. Riff classico e grasso per la saxoniana “Rolling in the Fire”, mentre “Cut of my Heart” unisce alcuni elementi da power ballad a suoni di chitarre molto tosti e profondi. Si vede che c’è uno sforzo notevole nel modulare il sound! “Demons of Tomorrow” ha una importante apertura melodica, in riuscito contrasto con il resto del brano, mentre ha un approccio hard rock “Lost in Paradise” (anche “Back to the Past”, forse con ancora più brio, si muove in quella direzione). Sorprendente “The Eye”: suoni che nella strofa mi hanno ricordato gli Anathema di “A natural Disaster” (!) si uniscono a una coppia bridge/refrain dal taglio più ‘moderno’ rispetto al resto. Le danze si concludono con l’immancabile ballad, che risponde al titolo di “Always remember”: refrain corposo, forse si potevano ammorbidire i toni per accompagnare l’ascoltatore al finale. Se proprio dovessi muovere una osservazione, direi che “Temptation” è un disco molto vario, forse a scapito di una coerenza complessiva: ma è stata anche questa varietà che ha contribuito al piacere di ascoltarlo.
(René Urkus) Voto: 7,5/10