(Atomic Fire Records) Il ritorno della heavy metal band canadese Skull Fist, dopo quattro anni dal precedente album “Way of the Road”. Un ritorno granitico, in grande stile, quello dell’heavy metal della tradizione. Non necessariamente la NWOBHM, non solo quella, forse anche qualcosa degli Scorpions e del resto l’ugola di Zach Slaughter, anche valente chitarrista, non si discosta poi tanto da quella di Klaus Meine appunto degli Scorpions. “Paid In Full” si apre con il sapiente riff della title track, superba canzone che ricalca appunto sonorità vicine a quelle di decenni fa ma attraverso una produzione netta, genuina, affatto smaltata. Gli Skull Fist si muovono tra coordinate del primo e coriaceo heavy metal con tratti speed e dunque con un tenace retaggio hard rock anni ’70. Zach Slaughter, il bassista Casey Guest e il batterista JJ Tartaglia, non sbagliano una sola canzone sulle otto. “Paid In Full” presenta un passo mai del tutto veloce, i tempi batteristici sono principalmente medi, il riffing ben modulato, netto, breve chiaro e secco nella sua esposizione. Non ci sono eccessi, evoluzioni inutili o partiture complesse. Zach Slaughter va al sodo, è concerto e ha bene in testa il cammino per le sue dita. Sui solo poi lascia colare oro. Innanzitutto gli assoli sono onnipresenti, efficaci e melodicamente quanto dall’esecuzione impeccabile. L’album degli Skull Fist è un ruggito fatto con una garbata maestria. Le radici dell’heavy metal rimesse in mostra, per elaborare una serie di canzoni non proprio catchy eppure avvenenti nel loro sound, quanto per gli arrangiamenti ed evidentemente per gli spunti dei singoli.
(Alberto Vitale) Voto: 8,5/10