(Listenable Records) Ho seguito solo a intermittenza la carriera degli Skyclad, ma solo felice di rivederli sul mercato dopo ben otto anni dall’ultimo “In the… Alltogheter”; il folk metal degli inglesi non mi sembra aver subito particolari variazioni durante questo lungo silenzio. Certamente siamo lontani dai capolavori di inizio carriera, ma la classe non è acqua… Incorniciati da intro e outro troviamo dieci brani (e un breve intermezzo) sempre freschi e pimpanti. “State of the Union now” gioca volentieri con il thrash (e in un passaggio addirittura con il black). Ritmata e martellante “Change is coming”; folk allegro e con una batteria molto netta per “A heavy Price to pay”. La titletrack potrebbe riecheggiare anche i Dropkick Murphys; variano i suoni e le strutture “Last Summer’s Rain”, che si candida ad essere uno dei pochissimi brani di folk/prog della storia… fa ottime cose anche l’intimista “Borderline”, brano lento e raccolto con le accelerazioni al posto giusto. Un disco veloce, da bere tutto d’un fiato, da una band storica che non ha mollato.

(René Urkus) Voto: 7,5/10