(ViciSolum Productions) Quarto album per gli Statunitensi Solace Of Requiem, band che propone un death/black metal che, nonostante le ritmiche efferate, trovano spazio soluzioni estremamente tecniche al limite del prog. Parti brutali lanciate a folli velocità si alternano a poderosi stacchi dalle ritmiche stoppate, sweeps e assoli contorti, il tutto supportato da una sezione ritmica funambolica ed estremamente fantasiosa. L’opener “Defiling The Spectrum” è un esempio di quanto appena detto: la partenza è tipicamente black metal, con chitarre velocissime e blast beats, seguiti da un riff sempre veloce ma di stampo brutal death sul quale si inserisce la voce, uno screaming che ricorda quello dell’ultimo Chuck Schuldiner, alternato da parti in un growl più profonfdo. “Soiling The Fields Of purity” è totalmente folle: ritmiche schizoidi, intervallate da stacchi sludge, sweeps a profusione e la batteria in tempi dispari. Il lato più melodico viene messo in mostra nella strumentale “Bio-Alchemy”, aperta da un arpeggio acustico per poi proseguire con un riff lento dal sapore doom sul quale si stagliano assoli vorticosi e soluzioni ritmiche sempre originali. Le trame ritmiche sono molto complesse e la varietà di riffs è tale da poter riempire quattro dischi. Eppure sanno risultare freschi e coinvolgenti già dal primo ascolto, destando l’interesse dell’ascoltatore con parti si brutali, ma con una sorta di melodia di fondo, un filo logico che rende l’album accattivante e che può mettere per una volta d’accordo gli amanti della brutalità con chi preferisce parti estremamente elaborate.
(Matteo Piotto) Voto: 7,5/10