(Indie Recordings) Un percorso inesplorato in mezzo alle foreste del nord, tra fiordi e natura selvaggia, umida, verde, intensa, incontaminata. Attraverso le tradizioni, la storia, le radici, la cultura. E’ questo quanto i Solefald hanno costruito con questo deliziosamente strano EP, questa strana release che di fatto è il capitolo iniziale del prossimo album previsto per gli inizi del 2015. Lontano dal black dal punto di vista delle sonorità, questo meraviglioso lavoro è puro ambient legato indissolubilmente con folk, tribale… ed elettronica. Legami assurdi, forse impensabili, ma realizzati dal duo norvegese con suprema chiarezza ed efficacia. “Norrønaprogen”, oltre gli undici minuti, porta lontano. Aliena. Allontana. Rilassa. Cattura. E spinge ancora più lontano. Lassù. Al nord. La complessa trama vocale rende ancor più ricco il pezzo il quale fonda le sue radici nel sound anni ’70. “Det Siste Landskap (An Icelandic Odyssey Part Iv)” è un insieme di poemi: voci profonde ed eteree che recitano attraverso suoni complessi, vasto range di strumenti… e quella batteria elettronica stupenda, un assurdo abbinamento moderno con concetti tradizionali, tribali: tradizione scaldica messa faccia a faccia con il mondo digitale, un concetto geniale. “Norskdom” è invece un inno che invoca i sentieri della montagna Jotunheimen: tradizionale in tutti i sensi, compresi i suoni e gli strumenti. Il lato B del vinile sorprende due remix (anche della prima traccia) eseguiti dalla band stessa in collaborazione con il progetto solista di Cornelius: la tradizione viene ulteriormente messa in relazione con il modernismo, con la tecnologia, con il noise, dando origine ad una esperienza sonora senza precedenti. Sorprendente la lista di ospiti per questo disco, tra questi è impossibile non citare Einar Kvitrafn Selvik dei Wardruna per parti vocali in lingua scaldica. Le percussioni sono a cura di Baard Kolstad (Borkanagar) e Zweizz (Fleurety). Basso di Alexander Bøe (In Vain). C’è pure Petter Hallaråker (ICS Vortex) alla chitarra. Non so cosa stiano preparando per il full length: la cosa certa è che questo EP si impossessa della mente dell’ascoltatore, la ruba, la trafuga, la occulta. E questa sensazione, ve lo garantisco, è un piacere immenso, totale, assoluto.
(Luca Zakk) Voto: 9/10