(Sepulchral Productions) Canada. Quebec. E quel legame sanguigno con il black metal. Exu (Maxime Michaud), chitarrista dei Hak-Ed-Damm, crea un nuovo progetto, si fa affiancare da Lord Molag-Venn alla voce (anche chitarrista e voce dei Nälzer) e dal batterista Silencer (ovvero Vincent Trépanier, anche lui nei Hak-Ed-Damm oltre che nei Morbus Lupinus) e si lascia andare ad un black meno cupo, più melodico e deliziosamente malinconico, ricco di cambi di tempo, dominato da ampi arpeggi che si collocano ai confini del depressive black, un black che sa stimolare con violenza ma anche un black dove il mid tempo è dominante, provocando magnetismo ed irresistibile attrazione. Subito molto acida e stridente la opener “Polaris”, un brano pulsante, catartico ma sferzato da esplosioni rabbiose nelle quali il vocalist materializza sconforto e terrore. Più tirata la title track, anche se l’intermezzo corale accentato da chitarre taglienti, allontana il brano da certi stereotipi di black nord americano. Atmosferica, contorta e tecnica “Nature Souillée”, canzone con una batteria molto ben costruita e sapientemente suonata. Nervosa e pregna di dannazione “Déchéance”, pezzo che progredisce verso una mestizia resa trionfale da altri cori profondi e molto teatrali. Esaltante “Dissidence”, la quale alterna sfuriate piene di ira cieca a mid tempo incalzanti e possenti. La conclusiva “Ténèbres” ribadisce un avvilimento perfettamente incastrato con le teorie melodiche, i cori destabilizzanti, le urla provenienti da inferi maledetti. Un debutto esaltante e coinvolgente che non disdegna momenti dal tetro sapore epico, regalando ascolti intensi, provocanti ed immensamente oscuri.
(Luca Zakk) Voto: 8/10