(Avantgarde Music) I Sordide piazzano nelle orecchie dell’ascoltatore un nuovo, feroce e ruvido attacco black metal senza pari. Il buon debutto “La France A Peur” viene seguito un nuovo album che mette in mostra un black metal variegato, ma dai suoni ruvidi e che in molti frangenti mostrano un retroterra noisecore. Oscurità, è questa la condizione perenne nei pezzi dei Sordide. La stessa title track che si sviluppa con una cadenza lenta e marcata del drumming e un arpeggiare ipnotico e noise che dilata la canzone appunto verso territori governati dall’oscurità, dall’eclissi della ragione e dei sentimenti. Territori molto pericolosi! “L’incendiarie” apre l’album con i previsti modelli black metal. Distorsioni grosse, ruvide, drumming impetuoso. In un certo senso anche “Révolte” presenta la stessa modalità, mentre è “L’Ombre” che nei suoi oltre otto minuti e mezzo inserisce anche qualcosa di diverso dal black. Una sorta di post black e noise insieme. “Salis par la Haine” è un altro azzardo in territori extra-genere, addirittura c’è qualcosa tra crust e black nella sua parte iniziale per poi dare spazio a un vibrato crescendo di chitarre e batteria, contornate da un basso magnifico, che dipinge andature ipnotiche, noise, black e…sordide. I francesi hanno un loro vero e proprio stile, appunto un tocco sordido, per come i suoni sono ruvidi, ma nettamente preciso e chiaro nel suo essere. “Trop Tard” arriva appena ai tre minuti di durata, diventando di certo il brano più succinto di “Fuir la Lumière”, il resto è infatti una lunga corsa verso la pazzia.
(Alberto Vitale) Voto: 8/10